Premetto che Final Fantasy 7 è il mio gioco preferito in assoluto. E’ il primo a cui abbia mai giocato su PSX (no aspé non è vero, il primo è stato Vandal Hearts). Mi ero riproposto di comprarmi la PS4 solo per giocare a Kingdom Hearts 3 e al remake di FF7.
E questo fa capire tanto…
Ma veniamo a noi.
Il gioco è graficamente stupefacente. Una gioia per gli occhi. Passeresti ore a guardare i dettagli leggeri e piacevoli con cui hanno riprodotto Cloud e co.
La grafica è bella, se non bellissima (a parte certi sfondi disegnati da un bambino e appiccicati lì). I giochi di luce, le ombre rendono benissimo l’atmosfera di midgar.
Il combat system è bello e coinvolgente molto più profondo di quanto sembri all’inizio.
Ti permette di spaziare da uno spam del pulsante di attacco, alla creazione di strategie complesse utilizzando tutti i personaggi del party.
Peccato, però, che ce ne siano pochi di combattimenti (soprattutto all’inizio) e ti ritrovi a dover fare il torneo o il simulatore per farmare o per goderti il system.
Sono stati introdotti poi nuovi elementi molto piacevoli.
L’approfondimento dei personaggi principali è molto maggiore e si analizza anche tutti i personaggi secondari, come Jessie che prova ad unirsi ad una diatriba vecchia di anni e nella quale non viene nemmeno fatta entrare.
Quanta tristezza in questo personaggio.
In alcuni momenti sembra quasi che il gioco sia un simulatore di appuntamenti tanto viene posta l’attenzione sui personaggi femminili nei confronti di Cloud (come se dovesse sceglierne una, ma sappiamo che c’è una sola scelta possibile).
Ovviamente poi gli slums di midgar son grandi belli e pieni di dettagli piacevoli.
La vita in una città dal Cielo Immobile, dove i poveri abitanti non possono vedere il cielo se non in piccoli spiragli è resa benissimo.
Sembra proprio di stare lì.
Da questi punti di vista non posso dire nulla, se non complimenti.
Ma le emozioni?
Quello che deve fare un gioco è semplicemente emozionarmi in qualche modo.
E questo remake non c’è riuscito, tutto qui.
Non venitemi a dire che non devo fare confronti con la versione originale! Cazzo è un remake, devo fare confronti nel bene e nel male, altrimenti che senso ha fare un remake.
Anche per RE2 ho fatto confronti ed era inevitabile farli (dove il secondo è meglio del primo).
Li ho fatti tra il primo e il secondo Matrix (dove il primo è meglio del secondo).
Tra il primo e il secondo Fantastici 4 (dove il primo fa schifo esattamente come il secondo).
E’ tutto molto bello a vedersi, si può dire che è anche raccontato bene (a parte la parte finale del gioco).
Si può dire che l’approfondimento dei personaggi è molto superiore all’originale… Ma non è Final Fantasy 7.
Tutto è tremendamente lineare.
La trama, i villaggi, i dungeon che si riducono a semplici corridoi. La sensazione è quella di guardare un film in cui si va avanti senza poter tornare indietro.
E infatti è quello che succede. Via via le zone precedenti vengono interdette, eliminando la libertà (o anche solo l’illusione della libertà) che ad un videogiocatore serve.
Si ha costantemente la sensazione di venir guidati e spinti verso avvenimenti su cui non si ha il minimo controllo.
Non puoi neanche scegliere i personaggi del party ma ti vengono imposti nei vari capitoli.
Volenti o nolenti questo è un final fantasy e un minimo mi aspetterei che fosse un jrpg anche se in chiave moderna.
Ho giocato tanto ai JRPG, fondamentalmente da piccolo ho giocato solo a quelli, quindi ho un’idea ben precisa di quali siano gli elementi che lo definiscono.
Si basano sulla narrazione di una storia, incentrata su uno o più protagonisti. Eventi iniziali legati ad ogni personaggio si intrecciano in quella che diventa essere una storia per salvare il mondo da una minaccia più o meno definita nel corso del gioco (o che si scopre alla fine).
Attenzione però, anche se il “boss finale” si scopre solo alla fine, tutto il suo operato è presente e coerente nell’intero gioco.
Poi ci sono le sue eccezioni, le trame posson variare, avere più o meno senso e/o coerenza. Ma la struttura è questa.
A livello di gameplay si alterna l’esplorazione di un mondo e dei suoi villaggi/paesi/città a dungeon pieni di combattimenti casuali.
Tra un dungeon e l’altro, tra una città e l’altra ci sono eventi narrativi di dialogo tra personaggi e npc.
Il party è composto solitamente da 3 personaggi che puoi scegliere dal pool dei vari protagonisti.
Ovviamente è una struttura figlia dei suoi tempi. Oggi come oggi si dà un taglio più cinematografico alla cosa, ma mantenendo questa idea di base.
Poi il combat system e la gestione dei personaggi varia da gioco a gioco integrata più o meno nella lore.
Più o meno questo è quello che mi aspetto (senza entrare nel merito dei dettagli comuni alla maggior parte dei jrpg tipo il traditore all’interno del party, il momento del gioco in cui non usi il protagonista principale, il personaggio sgravato che entra nel gruppo per poco tempo etc).
Tutto questo in FF7-remake non c’è…
Non c’è il minimo equilibrio di gioco tra combattimenti, esplorazioni e scene.
in un gioco di questo genere scene che portano avanti la trama (che il giocatore ‘subisce’ ) si devono alternare con momenti di esplorazione e di combattimento.
Qui questo non è stato fatto per bene. E’ come guardare un film. Costantemente. Hai una scena in cui due personaggi parlano, poi ti viene data possibilità di movimento (solo in una direzione) e dopo 5 passi c’è un’altra scena e così ancora…
Non hai un minimo di libertà.
Per farvi capire, le prime ore del gioco non ho potuto praticamente MAI farmare. Non ho potuto andare in giro a trovare dei mostri per combattere un po’ anche solo per il gusto di farlo (viste le potenzialità del combat system).
Volevo farmare e non potevo. Volevo scoprire un settore e non potevo perchè dovevo seguire qualcuno o parlare con dei bambini o con dei pejores qualunque.
In poche parole non c’è libertà.
Ed è frustrante quanto non riesci a giocare liberamente come vorresti.
E’ un gioco, ma di gioco ce n’è veramente poco. E’ tutto troppo e tremendamente cinematografico.
Come già detto si è puntato tutto sulla grafica e sulla spettacolarità visiva. Su scene cinematografiche holliwoo-iane fatte a regola d’arte.
Ma si son dimenticati del gioco vero e proprio…
Giochi molto poco alla fine (su una ventina di ore di gioco ne giochi effettivamente dieci mentre le altre stai a guardare scene ed eventi).
E’ un film parzialmente interattivo (una versione di Bandersnatch ma con le materie).
Si può parlare poi dei vari problemi: dinamiche inutili tipo tirare le spadate nei dungeon (per fare cosa? solo rompere delle casse che ti danno qualche consumabile?) oppure alcune leve che devi premere a lungo per attivarle (ma perché a che servono?).
Le musiche sono banali e poco adatte. Riprendono le originali ma sono caotiche e non servono a definire l’ambientazione e la lore.
L’adattamento italiano poi è fatto molto male. Le traduzioni dei sottotitoli riassumono il concetto espresso non sono una traduzione vera e propria.
Si perde il senso specifico dei dialoghi…
Si torna lì. Mancano le emozioni.
Date dalle ambientazioni. Dalle musiche. Da quegli accenni di trama che ora vengono snocciolati senza una coerenza narrativa…
Forse pretendevo troppo a mantenere Sephiroth segreto come era originariamente, ma qui gli eventi si susseguono senza troppa logica e senza una costruzione narrativa che mi aspetterei da tutta l’opera completa.
Bisogna considerare che in quello che era solo l’inizio del gioco ci si è fatto un gioco unico, quindi la minestra andava allungata e per certe cose ci sta e l’han fatto anche bene…
Ma è come dividere lo Hobbit in 3 film… Non ha senso…
E ne ha ancora meno nei capitoli finali dove la “locura” (cit) prende il sopravvento.
Quando entrano in scena il destino, la possibilità di cambiarlo, il futuro (e volendo dimensioni alternative) il rischio è sempre molto alto.
Negli ultimi capitoli il gioco cambia. Quello che prima era il brodo allungato di un gioco senza una vera e propria trama, diventa un clone di Kingdom Hearts.
Ragionamenti come “insieme possiamo cambiare il destino” mi fanno schifo e fanno perdere tutto il sapore a quello che poteva essere grande.
I whispers controllano il destino e fanno sì che si avveri (salvando dalla morte i protagonisti che allora potevano sedersi a aspettare che i Whispers facessero tutto).
Sephiroth vuole cambiarlo, ma forse no (non si sa perché né per come). Vuole distruggere la terra, ma forse no… non si capiscono le sue intenzioni.
Si alternano ricordi di Zack a scene apocalittiche contro i mostri del destino…
A Cloud viene fatto intendere che può decidere di cambiare il destino quindi il futuro quindi il passato.
E alla fine… Zack non muore fuori da Midgar.
Il cane Stamp (o come minchia si chiama) ha un’altra faccia.
Due realtà sembrano sovrapporsi.
Ed è subito reboot.
I nostri eroi vanno in cerca di nuove avventure fuori da Midgar. Non si sa cosa prevede il destino per loro. L’hanno sconfitto, l’hanno cambiato.
O forse no…
Visioni di Aeris e del suo futuro si son fatte vedere. Ma adesso? Potrebbe esserci un cambiamento nella linea temporale…
Zack è vivo. E’ arrivato a Midgar.
Tutto cambia ma tutto può restare lo stesso.
L’amo perfetto per catturare ogni giocatore.
Domande a cui si fa intendere che saranno date risposte nei giochi precedenti. Tanto poi possiamo redconnare e distorcere la storia come vogliamo (vero Ansem?)
Nomura-style. Perfetto. Sublime. Ci ha preso a tutti nella sua rete.
Proprio come con Kingdom Hearts (“mi comprerò la PS4 sol oper KH3 e FF7 REMAKE”).
Prendi una donna trattala male
Lascia che ti aspetti per ore
Fa sentire che è poco importante
Dosa bene amore e crudeltà
Cerca di essere un tenero amante
Ma fuori del letto nessuna pietà
Perché?
E’ l’unica domanda che mi riesco a fare.
Perché questa scelta commerciale?
Ovvio per semplici ragioni di marketing.
Quale è il target di questo gioco?
Ragazzini giovani che non hanno mai giocato all’originale (o che hanno smesso per limiti di grafica se ci hanno provato. Dio abbia pietà delle loro anime).
Presi; in pieno. La grafica, il combat system la cinematograficità del tito li ha catturati uno ad uno e li ha rinchiusi in una gabbia del
“TROPPO BELLO CHISSA’ COME EVOLVE LA LORE“.
Ci siamo poi noi. I vecchia generazione. Che hanno giocato all’originale. Che l’hanno amato. Che hanno visto Advent Children con simpatia. Che hanno visto (o guardato) tutti gli altri giochi della saga BC, CC e anche Dirge of Cerberus (oddio, Dirge of Cerberus…).
Che hanno sempre avuto nel cuore Cloud, Aeris e tutti gli altri. Che speravano di provare emozioni con questo remake.
E che sono rimasti delusi.
Perché quello che abbiamo tra le mani non è il capolavoro degli anni 90 che abbiamo amato. E’ una sua triste imitazione. Un reboot a cui si è ispirato.
Il perfetto figlio del mercato videoludico odierno.
Dove si pensa che la grafica sia tutto.
Dove una trama per essere bella deve essere incomprensibile e piena di contraddizioni interne.
Dove le emozioni sono insite dell’Hype mediatico che alla fine si rivelano non esserlo affatto delle emozioni.
Adesso la trama può essere riplasmata a piacere.
Si può cambiare tutto quello che si vuole per creare colpi di scena che prima non c’erano e dinamiche che potevano non avere senso.
Ora, dopo una grande introduzione, si può passare a creare un nuovo gioco ma con il vecchio nome (strizzando occhi a destra e sinistra).
Si è aperto un cancello che autorizza tutto, mettendo a tacere tutti i puristi che non avrebbero sopportato troppi distaccamenti dall’originale (io per primo).
Peccato.