Ingegneria del Marciume

blog di un laureato in scienze della pace

E quindi mi ritrovo qui parlare della mia avventura su Horizon Zero Dawn.
Sinceramente non ne avevo molta intenzione, ma l’esperienza sta andando per le lunghe e mi sta prendendo (nel bene e nel male) molto più di quanto avessi pensato.

Ho passato varie fasi durante il gioco, alcune negative altre molto positive.
Più andavo avanti più alternavo tra una profonda soddisfazione e un fastidio e una noia senza fine.
Ogni volta un elemento di questi due opposti si attaccava a me e, finché non arrivava la sua controparte, restavo sbilanciato verso quel lato.

Al primo posto nella “parte buona” c’è senza dubbio il sistema di combattimento. Ti ritrovi a combattere con tante creature grandi e piccole (spesso tutte assieme) armato di arco e frecce. Ogni bestia ha una serie di parti deboli che sono più sensibili al danno e che possono essere staccate per scoprire punti deboli. Colpendo determinati punti deboli con determinati tipi di freccia si possono anche scatenare delle reazioni come esplosioni o status negativi. E’ tutto molto vario, sia per il grande numero di mostri presenti (ognuno dei quali richiede una strategia differente), sia per il numero di frecce disponibili ognuna con una caratteristica differente. Ad allargare il set di armi ci sono anche varie tipi di fionde, che sparano proiettili esplosivi di differente tipo, e degli sparatrappole che permettono di creare strategie avanzate.
C’è poi la possibilità di usare una pseudo lancia (usata da Aloy come una mazza più che altro) per effettuare attacchi critici quando le bestie cadono a terra tramortite. Simpatica la meccanica per cui si può ‘ammaestrare’ una bestia per farla combattere per con te per un certo periodo di tempo (prolungabile tramite apposita abilità).
Il combattemento è quindi molto piacevole ma non semplicissimo.

Senza dubbio la scelta di partire col livello di difficoltà “molto difficile” ha influito (soprattutto vista la mia ben nota scarsitudine).
In questa modalità i nemici ti infliggono molti (ma molti) più danni (non so se hanno anche più punti vita).
E’ quindi richiesto di imparare a maneggiare l’arco in maniera il più competente possibile.
‘Impossibile’ pensavo all’inizio. E invece qualche progresso c’è stato: il sistema di puntamento si riesce a gestire (soprattutto con l’abilità di rallentare il tempo) e dei colpi precisi son riuscito a lanciarli, ma non con la maestria che avrei voluto.
La telecamera non mi ha aiutato. Non è certo ai livelli di quella di bloodborne ma se si mira in alto verso nemici volanti le fresche frasche ti coprono fastidiosamente la visuale e troppe volte sono precipitato in un dirupo durante uno scontro.
Inoltre i roll spesso finivano contro montagne o ostacoli ambientali vari (non è certo colpa del gioco ma nel marasma dei duemila nemici da abbattere tutti assieme non aiuta).
Ho quindi iniziato il gioco morendo e morendo e morendo pensando che la difficoltà fosse troppo elevata e che il sistema di combattimento non andasse bene.
In realtà mi rendevo conto che semplicemente non rientrava nelle mie corde. Nessun lock verso un avversario, necessità di una grande precisione per fare certe cose, impossibilità di ordinare gli oggetti veloci perdendo ore a trovare la boccetta giusta…
Poi ho avuto l’illuminazione. Avevo semplicemente settato quel livello di difficoltà.
E le cose son andate meglio.
Nel senso, continuavo a morire ripetutamente ma almeno me la giustificavo con me stesso e mi sentivo meno pippa.

Superato lo scaglione della difficoltà sono stato abbagliato (letteralmente) dalla grafica di Horizon.
Una grafica bella, ricca di colori e di giochi di luce. I cambi di illuminazione legate al tempo atmosferico e l’alternanza tra giorno e notte sono resi stupendamente.
Raggi di sole che colpiscono lo schermo come se il gioco fosse ripreso da una telecamera.
Le differenze di luce tra giorno e notte aggiungono poi elementi di gameplay interessanti, in un caso si vede meno ma i nemici si avvistano meglio (favorendo le azioni stealth come è giusto che sia). Mentre il giorno è l’opposto.
Il mondo di gioco, popolato dalle sue tribù, è molto realistico ma colorato e piacevole da guardare e vivere.
E l’esplorazione è diventata la mia ossessione (come sempre in questo tipo di giochi).

Poi è subentrata “la logica dell’open-world”.
Ho iniziato (appena ho potuto) a girare per il mondo. A coprire posti nuovi. Ad ammazzare nemici differenti. A fare esperienza. Tanta esperienza. Troppo esperienza.
Mi son ritrovato ad aver esplorato 2/3 della mappa di gioco senza essere andato minimamente avanti nella trama.
Questo ha inevitabilmente abbassato il mio interesse generale per il titolo.
Ho fatto troppa esperienza, ho acquistato troppe armi avanzate e al livello 25 facevo missioni indicate come livello 10.
Cavolo…
Fortuna che il livello di difficoltà ha aiutato ad avere sempre un buon equilibrio di gioco.
Avevo avuto lo stesso problema con AC: Origins ma lì il problema era ovviato da un adattamento progressivo del livello dei nemici in base a quello del giocatore.
Qua… Non saprei, non ho giocato ad altri livelli di difficoltà, ma temo che un buono sbilanciamento l’avrei accusato.

In questa fase decido anche di dedicarmi al meta-gaming che tanto mi piace.
A decidere quale migliorie fare ad armi e armature, a scegliere quali strategie adottare per vari nemici, a selezionare i tipi di frecce che preferisco usare in base agli effetti che hanno.
Molto interessante.
Tanti tipi di armi a disposizione con attacchi di tipo differente che permettono di creare strategia apposite per ogni nemico affrontato.
Le combinazioni sono varie e molto succulente. Ho creato il mio arsenale tipo e ho iniziato a farmare per ottenere i componenti necessari per crearlo.

E il farming ha fatto di nuovo spostare l’ago della bilancia…
Premetto che a me il farming piace e non poco. Lo trovo rilassante e soddisfacente.
Qua però c’è una meccanica che proprio non mi è piaciuta.
C’è una risorsa ottenibile dalle ceste e dall’abbattimento dei nemici: i frammenti di metallo.
Questi triangolini simpaticissimi servono a craftare oggetti, sono la valuta corrente del mondo e servono per crearsi le proprie frecce…
Andando a farmare quindi ti trovi ad usare frecce e per ricrearle devi usare i frammenti appena farmati e così via.
In un gioco dove il farming è predominante questa meccanica non l’ho proprio capita.
All’inizio mi sembrava che la raccolta materiali fosse solo tediosa e lunga a causa dei pochi frammenti lasciati, ma poi mi sono accorto che ero io stesso a ri-sprecarli.
E’ certamente vero che usando la pseudo lancia non si consuma frammenti. Inoltre le possibilità stealth aiutano a risparmiare frecce e quindi frammenti.
Vero. Però il farming lo uso anche come momento per allenarmi un po’ con il sistema di combattimento, se devo limitarmi ad utilizzare le frecce allora
la faccenda diventa noiosa (e difficile nel mio caso visto che con la lancia certe bestie non le uccidi facilmente).

Andando in giro per il mondo ho poi trovato una serie di accampamenti di umani ostili.
Figo! Finalmente posso provare le azioni stealth che sugli avversari ‘animali’ non sono granché. Eh si, perché alla fine lo stealth sulle bestie si riduce ad un colpo iniziale ‘gratuito’ che in base alle abilità può infliggere più o meno danni. Può essere utile ma poi dopo questo attacco vieni individuato da tutto il branco che inizia a caricarti… Non bellissimo…
Però adesso che avevo trovato i briganti da uccidere la mia esaltazione era salita a livelli epici. Sono un re delle uccisioni stealth, chiedete ai miei amici Ezio o Bayek (e a quegli altri di cui nessuno ricorda mai il nome)!
Mi acquatto nelle fresche frasche, mi avvicino ad un nemico, effettuo un ‘attacco silenzioso’ e… Non va esattamente come volevo…
Aloy spicca un salto salta contro l’avversario ruota la mazza (ops la lancia) e lo trafigge… Ci mancavano gli applausi del pubblico e il voto dei giudici.
Tutto il campo di briganti mi individua subito e comincia a crivellarmi di frecce. Scappo e mi nascondo dietro una sporgenza e dopo qualche secondo tutti tornano ai loro posti esclamando frasi “ah va beh ma non era nessuno”…
Riprovo e, animazioni a parte, con le trappole e i colpi silenziosi un po’ di stealth lo faccio. Ma anche il colpo silenzioso ti fa sgamare dagli altri e ti ritrovi, senza saperlo a volte, a scappare dalle frecce.

è una dinamica stealth che non mi aspettavo.
Sorvolando sulle AI dei briganti (non mi aspettavo che fossero furbi) ma tutto il resto è stato assurdo.
Passi l’animazione del colpo silenzioso, ma se faccio un colpo silenzioso e tutti mi vedono/sentono che senso ha?
Si ritorna alla situazione delle bestie: un colpo iniziale gratuito prima del bordello.
Non mi piace. Va bene che il gioco “è fatto per tirare frecce ai mostri” come mi è stato detto. Però se devi permettere una dinamica stealth fallo decentemente.
Almeno se spari con l’arco di precisione alla testa degli umani li secchi in un colpo con un soddisfacente headshot. Almeno in quel modo mi son divertito a sconfiggere i briganti.

Ho già parlato dell’alternarsi della bilancia? Della sensazione di avere sotto mano un metronomo che oscilla?
Si? ah va beh, lo ridico un altro paio di volte, non si sa mai.

Ridendo e scherzando, però, le mie 90 ore di gioco le ho fatte.
Non l’ho platinato (le sfide di caccia sono odiose e non ci ho provato nemmeno).
Ho visitato tutto, ho trovato i collezionabili, ho risolto ogni punto sulla mappa, ogni villaggio da liberare, ogni oggetto da recuperare etc etc etc.

Mi ha interessato, lo ammetto. E mi ha divertito, senza dubbio.
Eppure sento che l’esaltazione non è quella che dovrei avere, che avrei potuto avere.

Alla fine le emozioni (che tanto mi interessano) son state poche.
La trama oscilla (anche quella) tra parti interessantissime sul passato della protagonista e del mondo e tra parti tediose di descrizione socio-politica delle tribù che popolano la terra. Senza dubbio l’assetto mondiale e dei vari gruppi è fatto molto bene. Sono tutti caratterizzati strabene, con una loro cultura una loro struttura gerarchica. Molto molto realistici.
E girare nel mondo, parlare con le persone, visitare i villaggi e leggere le note ti immergono in questo mondo stupefacente.
Però questi elementi aggiungono proprio poco al feeling generale che già hai dalle prime ore di gioco.

La storia del mondo è quello su cui si regge tutto l’asset di trama.
Il mistero di cosa sia successo. Del perché sia successo. Di chi sia Aloy e del suo legame con il passato.
Il mistero.
E’ quello che intriga.
Ma, come successe a suo tempo con Lost, una volta scoperto perde di interesse.
Perché di polpa effettivamente ce n’è poca.
Il mistero nasconde un frutto che guardiamo per tutto il gameplay. Ma quando riusciamo a vederlo, alla fine non era un cocomero, ma un mandarino rinsecchito.

In definitiva?
Non so… Ti trovi con un arco. In un mondo ostile. Con delle bestie da uccidere.Spari a delle parti specifiche del corpo per ottenere oggetti. Farmi per costruire armi e proiettili.

Manca solo un gatto antropomorfo che ti segue…

Ma almeno lì non c’era un open world…
Poi fate voi…

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